Tuesday, September 11, 2012

The Hugo Beaumont Diary: C'è un proverbio che dice

The Hugo Beaumont Diary:
C'è un proverbio che dice


Per la grandezza di Salman Rushdie.

E contro l'immobilismo irreversibile dell'intellettuale più o meno generico e più o meno di regime che, per sua fortuna distratta, copia, incolla e dispone, spesso in modo disordinato, quelli che sono stati pensieri di altri, ben più illuminati e ben più coraggiosi e, comodamente, dimenticati.

C'è un proverbio che dice

di un uomo
che è nato dalla mezzanotte,
che interpreta il colonialismo reciproco,
che enumera la molteplicità di Paesi acronimi*,
che sa e non sa che bom baim può essere insieme una dea ancestrale o un porto sicuro,
che usa parole che chi non ha credo spera siano blasfeme,
che è doppio consapevole,
che tiene in sé il suo io diviso intanto che lo rivela al Mondo, perché il Mondo sappia che ogni Luna ha due facce,
che è perseguitato perché usa la metafora,
che non viene difeso perché la persecuzione è una facile pacificatrice,
che porta sulle spalle lo scherno di tutti i secoli,
che ha la fuga e l'attesa nel nome,
che è la rosa prima del poeta e la tigre che non si estingue,
che è Hypatia ed è Socrate,
che è tutte le storie della Terra che gli uomini dimenticano al risveglio,
che è tutti i libri della memoria.

Ho sentito un proverbio che dice che Salman
è più grande della letteratura.

Hugo Beaumont - Torino September 11, 2012

*P-A-K-I

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